REVIEW PARTY Il rintocco – Neal Shusterman

Torniamo per un’ultima volta nel mondo creato da Neal Shusterman con quest’ultimo capitolo della trilogia delle falci. Dopo che il secondo volume ci ha lasciati con il fiato sospeso l’attesa è stata dura e le aspettative per Il rintocco erano a dir poco alle stelle.

Da tre anni Citra e Rowan sono scomparsi: da quando cioè la falce Goddard ha assunto il potere e il Thunderhead si è chiuso in un silenzio che solo Greyson Tolliver riesce a infrangere. La città-isola di Endura, il “cuore pulsante” della Compagnia delle falci, è perduta, affondata per sempre nelle acque dell’oceano, e con lei le Grandi falci. Davvero sembra che ormai nulla possa impedire il dominio assoluto di Goddard, nominato Suprema Roncola della MidMerica. E, mentre gli echi della Grande Risonanza scuotono ancora il cuore della Terra, la domanda è una sola: c’è ancora qualcuno in grado di fermare il tiranno? Gli unici a saperlo sono la Tonalità, il Rintocco e il Tuono.

Il rintocco presenta tutti i principali punti di forza della trilogia, quindi da questo punto di vista si può dire che non abbia deluso le aspettative. Il mondo creato da Shusterman si conferma brillante. Con Thunderhead abbiamo cominciato a imparare qualcosa sulla storia di questo mondo e su come si è arrivati alla situazione attuale. Ha anche fatto sorgere la domanda principale di questa saga: L’evoluzione scientifica sarà davvero in grado di salvarci? Di garantirci un posto sulla Terra per sempre? Con Il rintocco otteniamo finalmente risposte e chiarimenti su questo.
Madame Anastasia indaga sulla storia nascosta del suo mondo, il Maestro Faraday indaga sulla storia delle falci e sui loro piani originali e il Thunderhead indaga sul futuro dell’umanità. Le risposte alle quali arriverà ognuno di loro si intrecciano in un finale che può lasciare il lettore spiazzato. E quindi? Si possono sfidare le leggi della natura? L’umanità è all’altezza o alla fine dovrà accettare la sconfitta e i propri limiti?

Anche se rivolta a un pubblico giovanile, abbiamo davanti una saga distopica ed era prevedibile che avesse un finale agrodolce. Se così non fosse stato non credo che avrebbe trasmesso questa sensazione di pace, di essere un finale giusto e coerente.

Anche se ricco di eventi e d’informazioni, questo volume a me è risultato lento. E’ una costruzione progressiva di un finale che mi è piaciuto molto. Mattone su mattone, strade che si incrociano, ma tutto risulta molto lento se messo in relazione con la chiusura di Thunderhead. Credo che ci siano degli elementi che avrebbero potuto essere spostati e intrecciati nei volumi precedenti, altri addirittura omessi. Arrivata alla fine ho avuto la stessa senza di quando non segui l’indicazione su una bottiglia di succo che dice “agitare prima di consumare”: il meglio lo trovi sul fondo, alla fine, quando ormai ti sei rimpinzato con la parte annacquata.

I personaggi che trovano più spazio sono Greyson e Goddard. Greyson si conferma per me la migliore aggiunta ed esempio perfetto di new entry che ruba la scena. Continua a crescere e a cercare il suo posto nel mondo ora che dotato di questo enorme privilegio. E’ Greyson (e non Citra o Rowan) a trovarsi in una posizione di potere che potremmo dire quasi pari a quella di Goddard ed è interessante vedere come i due si comportano, come reagiscono davanti il potere e come lo gestiscono.
Citra e Rowan hanno meno spazio in queste pagine. Anche se il loro ruolo è ancora importante nella storia entrano in azione quando ormai siamo a metà lettura. E’ quello il momento nel quale inizia la corsa verso il finale, quella che aspettavamo di vivere.
Nonostante Greyson, Goddard e anche l’evoluzione dello stesso Thunderhead siano interessantissimi da seguire si sente inevitabilmente la mancanza dei personaggi che hanno dato origine a tutto. Soprattutto se sappiamo che non sono morti, ma sono rilegati da qualche parte sullo sfondo.

Il rintocco è un capitolo conclusivo che convince grazie al suo essere fedele a ciò che è nato con Falce. Trovare alcune parti lente o addirittura superflue, lamentare l’assenza di alcuni personaggi sono considerazioni che rientrano molto anche in una sfera soggettiva. La cosa più importante credo sia che tutti i pezzi alla fine trovano un’utilità e si incastrano. Le domande ricevono risposte, tutti i cerchi si chiudono e non ci sono delle questioni che rimangono aperte.

Vi invito a scoprire anche le recensioni degli altri blog partecipanti e ringrazio la casa editrice per la copia digitale fornita in anteprima.

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